Omelia del 1° novembre 2020 (in cimitero)

SANTI E DEFUNTI 2020 – IN CIMITERO – QUESTA VITA E’ PREZIOSA 

Stiamo vivendo un anno diverso, un anno duro e ancora non sappiamo quando finirà.

Anche la festa di oggi ce lo ricorda. Non abbiamo potuto fare la tradizionale processione. Camminare per le vie del nostro paese proclamando le LITANIE DEI SANTI era un modo per dire la nostra fede che è fede di vita, fede di risurrezione, fede di santità, appunto. Lo abbiamo però fatto qui!

Certo fermi, separati gli uni dagli altri, mascherati, prudenti.

Eppure anche questo può essere un segno di fede.

I cristiani amano la vita e la difendono. Ci tengono a questa vita e a tutte le sue espressioni: il corpo, l’anima, la mente, lo spirito.

 

1) Questa vita è preziosa innanzitutto perché non è nostra. Non ce la siamo data noi, ma ci è stata regalata. La vita è un DONO GRATUITO. Ce l’hanno donata i nostri genitori senza che noi la chiedessimo. Per noi credenti questo è il primo segno della presenza e dell’amore di Dio: prima di ogni genitore il dono della vita è dono di Dio. Per questo è preziosa e va curata, difesa, sviluppata.

 

2) Questa vita è preziosa in secondo luogo perché è stata ed è abitata da Dio. In GESU’ noi crediamo che Dio stesso, misteriosamente e sorprendentemente si è come tuffato dentro. E’ diventato uno di noi. Il Figlio di Dio si è fatto figlio di una donna, umano, umanità, carne come la nostra carne, sangue come il nostro sangue. Ha condiviso tutto di noi: gioie e dolori, vita e morte, fame e sete, gioia e tristezza, solitudine e compagnia. L’unica cosa non condivisa è il peccato.

 

3) Questa vita è preziosa in terzo luogo perché noi crediamo che risorgerà. Per questo celebriamo i santi, che per noi credenti non sono solo un bel ricordo, un bell’esempio, eroi da imitare, ma sono viventi! Viventi perché si sono fidati e affidati a Colui che è il Vivente, il Risorto, l’Autore e il Restauratore della vita.

E per questo celebriamo anche i morti, i defunti. Innanzitutto perché in molti di loro ci sono stati “santi della porta accanto”, persone credenti che hanno vissuto la vita profondamente uniti al Cristo risorto. E poi perché, oltre che essere i nostri cari, genitori, nonni, fratelli e sorelle e, purtroppo, a volte anche figli e figlie, essi, anche questo lo crediamo profondamente, sono pure già viventi. In cimitero noi cristiani, ricordando i nostri morti, pensiamo e ravviviamo la nostra fede nella vita, la vita risorta che GESU’ CRISTO il Risorto ci ha promesso e donato.

Perché – ce lo dice San Giovanni che abbiamo appena riascoltato – noi siamo FIGLI DI DIO e aggiunge E LO SIAMO REALMENTE.

Poi aggiunge anche altre sottolineature che qui, proprio qui vale la pena ricordare:

  • il MONDO NON CI CONOSCE PERCHE’ NON HA CONOSCIUTO LUI. La fede nella risurrezione è difficile. Non tutti ci credono, bisogna CONOSCERE GESU’, e quindi credere a Lui e alle sue parole. Noi cristiani ci crediamo!
  • CIO’ CHE SAREMO NON E’ STATO ANCORA RIVELATO… MA SAPPIAMO CHE SAREMO SIMILI A LUI. Molte cose anche noi non le conosciamo. Per questo è difficile credere. Ma sappiamo che un giorno noi, SAREMO SIMILI A LUI. I nostri morti e i santi sono coloro che già sono entrati in questa nuova somiglianza.
  • LO VEDREMO COSI’ COME EGLI E’. Quando si muore, si dice che si “chiudono gli occhi”. Noi cristiani crediamo che li riapriremo, noi vedremo. I nostri morti e i nostri santi “vedono”, “vedono Dio come egli è”.

CHIUNQUE HA QUESTA SPERANZA IN LUI PURIFICA SE STESSO. E’ la conclusione di San Giovanni. E’ un invito alla SPERANZA, che non resta inoperosa, con le mani in mano. Anche oggi, anche nella pandemia, noi ci diamo da fare, PURIFICARE SE STESSI, significa fare di tutto per essere come Lui ci vuole.

 

Oggi siamo qui per chiedere attraverso i nostri morti e i nostri santi, l’aiuto a Dio perché ci salvi da questa pandemia. Te lo chiediamo Signore e ti offriamo il nostro impegno a PURIFICARE le nostre vite e i nostri cuori da ciò che contagia i corpi, ma soprattutto l’anima. Noi ti invochiamo e Tu Signore, per intercessione dei santi e dei defunti, ascoltaci!