Omelia del 1° gennaio 2023

MARIA MADRE DI DIO – 56^ Giornata della Pace – TRACCIARE INSIEME SENTIERI DI COMUNITA’ – Riparto dai protagonisti del Vangelo, visti ieri sera, ma inverto lo sguardo. Invece che il tono del Ringraziamento per l’Anno vissuto, certo di guardare avanti per capire dei suggerimenti per l’Anno che è appena iniziato.
Primi protagonisti: i PASTORI.
• La prima cosa che viene detta di loro è che ANDARONO SENZA INDUGIO a Betlemme. Mi chiedo quale sia per noi cristiani il CAMMINO da intraprendere e gli INDUGI da rompere. Con i CPP stiamo avviando il “Cantiere parrocchia” sulla scia dei “Cantieri di Betania” che il Cammino sinodale italiano ha delineato. Tra l’altro i PASTORI erano tra i poveri più poveri, soprattutto in termine di dignità civile e religiosa. Anche noi cristiani stiamo perdendo in “dignità”, intendendola come “peso” civile… siamo sempre più minoranza. Mi chiedo: Verso dove dovremo andare? Quali gli indugi da mollare? Poi mi chiedo anche: E chi dovrebbe e vorrà fare questo cammino? E come dovrà essere? La cosa che sento importante è cercare di ESSERE INSIEME… costruire comunità… Ma con chi? Come? Quando?
• La seconda cosa che viene detta di loro è che RIFERIRONO CIO’ CHE DEL BAMBINO ERA STATO DETTO LORO. Raccontano, cioè non tengono per sé, ma condividono, il messaggio misterioso, ma anche bello che gli Angeli avevano riferito loro. Ecco una seconda indicazione: RACCONTARE LA FEDE… Noi siamo abituati a darla per scontata. Raccontarla fa bene a chi la racconta e a chi la ascolta…
• La terza cosa che viene detta di loro è che TORNARONO GLORIFICANDO E LODANDO DIO, in particolare per quello che avevano UDITO E VISTO. Mi pare che il primo luogo dove questo accade e deve accadere è la DOMENICA e in essa la CELEBRAZIONE EUCARISTICA. Dovremo ridare più centralità e dignità alle nostre Messe, cominciando a chiederci come fare quando non ci saranno più preti…
Secondi protagonisti: QUELLI CHE ASCOLTANO.
Sono dei protagonisti misteriosi, senza nome, potremo dire invisibili, ma forse per questo ci riguardano: TUTTI QUELLI CHE UDIVANO SI STUPIRONO DELLE COSE DETTE LORO DAI PASTORI. Penso che se da un lato noi cristiani siamo come i PASTORI, abbiamo il dono di aver fatto un’esperienza, un incontro. Dall’altro non dobbiamo più dimenticarci che restiamo UDITORI di una Parola e di una Presenza che sempre ci supera per cui anche in questo anno il Signore ci aspetta, ha da parlarci, ha da incontrarci… lasciamocelo fare…
Terzi protagonisti: MARIA, GIUSEPPE E IL BAMBINO.
Vediamo alcuni particolari del racconto per GUARDARE AVANTI…
• Il primo particolare è che SI FANNO TROVARE. I pastori vanno e li trovano. DIO vuole farsi trovare a discapito di quello che a volte (tante volte) pensiamo o pensiamo di sperimentare. E allora restiamo vigili, restiamo attenti, restiamo svegli, Dio si farà trovare… E noi? Ci faremo trovare da Lui? Vorremo e sapremo dargli tempo?
• Il secondo particolare è la MANGIATOIA, un potente messaggio e simbolo. Il messaggio ci parla dell’umiltà che Dio, del suo stile, il suo farsi piccolo, povero, il suo mettersi a “livello zero” per essere al nostro livello e farsi incontrare. C’è poi il suo valore simbolico: il luogo del cibo, DIO che si fa nostro cibo, un richiamo a quello che sarà 30 anni dopo il dono dell’Eucaristia (unito al significato del nome Betlemme = casa del pane).
L’Eucaristia luogo dove “trovare” innanzitutto Dio e farsi trovare da Lui. Rinnovare il nostro partecipare all’Eucaristia della domenica ad esempio e rinnovare le nostre Eucaristie domenicali… È insieme invito e compito. Esserci ed essere protagonisti coniugando fantasia e tradizione…
• Un terzo particolare è nella FAMIGLIA che essi sono ed esprimono, tra l’altro con una serie di imperfezioni: MARIA, GIUSEPPE E GESU’, mamma, papà e bambino. Il luogo degli affetti, il luogo dell’amore, il luogo degli inizi. Certo oggi scopriamo che ci sono tanti modi di essere famiglia, e dobbiamo rispettarli tutti, ma questo, soprattutto per noi credenti e non solo, non ci deve far dimenticare la sua forma primordiale da cui tutti nasciamo (volenti o nolenti) e di cui tutti abbiamo o avremo diritto… senza contare comunque tutte le sue imperfezioni: Non esiste mai la famiglia perfetta. Sosteniamo le nostre famiglie, quelle d’origine e quelle che dovrebbero nascere. Sosteniamo l’idea della famiglia verso i giovani, non come dovere, ma come piacere, gioia, bellezza… Anche se ci sono difetti, errori, sbagli, puntiamo e aiutiamoci sempre a ripartire verso questa meta…
• In fine, un quarto particolare che po’ sembrare strano: LA CIRCONCISIONE. Il fatto che GESU’ viene circonciso esprime la volontà di Dio di rispettare la Tradizione da Lui voluta. C’è una valorizzazione del valore sia comunitario-identitario. GESU’ è parte di un popolo, ne entra davvero a farne parte grazie all’iniziativa altrui, una scelta che poi dovrà confermare e confermerà. Anche qui c’è lo stile di Dio e quello che Dio chiede al Suo popolo: dono e scelta, tradizione e innovazione. Allora per noi c’è la Chiesa (il nostro essere insieme, comunità, fratelli tutti) e ci sono gli strumenti che Dio mette nelle sue mani, nelle nostre mani. Primo fra tutti il BATTESIMO dono e scelta, gli altri SACRAMENTI e accanto la PAROLA e tanto altro: Un CAMMINO, appunto, da fare INSIEME…