Omelia 8 settembre 2017

NATIVITA’ DELLA B.V. MARIA                    Venerdì 08/09/2017

Letture: Rm 8,28-30; Mt 1,18-23forma breve

PASSATO-PRESENTE-FUTURO

La festa della nostra comunità coincide con la ripresa dei ritmi consueti della vita e della parrocchia dopo quelli estivi. A volte questo può essere un passaggio vissuto con disagio: il fascino dell’estate con quello che spesso comporta ci fa sembrare migliore questa stagione e spesso viene anche enfatizzato dai discorsi comuni e contrapposto all’ordinarietà del tempo che ci aspetta, quasi fosse una condanna.

Credo che come cristiani dobbiamo sempre preoccuparci di una certa purificazione del pensiero tenendo insieme le cose piuttosto che escludendole: è certo carico di promesse e di fascino il tempo estivo con le sue esperienze di vita e di fede, ma è altrettanto importante e bello il tempo ordinario, chiamiamolo così, che ci sta davanti.

Per la nostra parrocchia c’è la possibilità di ripartire con un aiuto in più. Intanto quello di MARIA visto la coincidenza della nostra festa con quella liturgica di un evento. Inoltre la sua NASCITA ci parla di tante cose e abbraccia la tutta la vita (il passato, il presente e il futuro):

–          il passato con una preparazione del Bene che viene da lontano;

–          il presente, con il desiderio di Dio di intrecciare la sua vita con la nostra come ci mostra il suo passare per il nascere;

–          il futuro perché ogni nascita è evento sempre carico di grande promessa di un futuro buono, ma ancora tutto da scrivere.

Così, MARIA nel nostro 8 settembre ci aiuta a ripartire e anche per noi valgono ogni anno e anche questo, queste sottolineature:

–          Dio che ci accompagna da sempre;

–          Dio che vuole fare strada oggi con noi;

–          Dio che ci dona la promessa di un futuro, di un anno buono.

E’ così ad esempio che possiamo interpretare quella parola difficile di San Paolo appena ascoltata: PREDESTINAZIONE. Potrebbe suonare come una prigione alla nostra libertà: nulla di tutto questo. Essa ci dice una cosa fondamentalmente: siamo chiamati dal Bene al Bene. Dice il desiderio di bene che Dio ha per noi da sempre e per sempre, qualsiasi cosa accada. E’ tutto il contrario dunque che prigione, ma libertà vera, liberata dai limiti della nostra piccola vita!

Se leggiamo così questo tempo allora possiamo riconoscere e ritrovare le tracce di questo Bene di Dio per noi:

Nell’Estate appena trascorsa ad esempio, il passato prossimo.

Ho già invitato ognuno di noi a cercare nei momenti belli vissuti, magari in vacanza, il segno della presenza di Dio: un momento, una relazione, un paesaggio, un’opera d’arte, un bacio, oppure il semplice stare in famiglia, a casa oppure in vacanza:

–       il Grest ad esempio è stato un momento molto bello, accogliente, di sereno. Grazie a tutti e grazie a Dio.

–       I tanti campiscuola di ragazzi, giovani e famiglie: ricchi di paesaggi belli, di generosità reciproca, di amicizia, di formazione e dove anche i disagi o gli incidenti sono diventati scuola di vita.

Guardando all’oggi, c’è l’8 settembre e tutto quello che comporta:

–       E’ sempre un momento dove la comunità si ritrova, e mi pare di vedere un bello spirito collaborativo.

–       La bella serata dedicata alla nostra chiesa, la sua storia e le sue opere d’arte, partecipata e le 2 serate di visita guidata.

–       La nascita del NOI dopo questa Messa, segno di responsabilità e di rilancio e rinnovamento per il nostro oratorio

E in fine il futuro davanti a noi, il nuovo anno pastorale porta con se sfide importanti e promettenti dove il Signore ci dice di avere fiducia.

–       In diocesi c’è il Cammino sinodale che certamente ci provocherà a ripensare e rinnovare il nostro modo di essere testimoni cristiani;

–       La Collaborazione pastorale che sta muovendo i primi passi e ci chiederà di consolidare questo nuovo modo di essere chiesa;

–       Il nostro CPP è chiamato in questo anno a immaginare i passi della nostra parrocchia per i successivi 5 anni, darci una rotta;

–       Resta la sfida delle famiglie, sono una preoccupazione centrale ricevuta dal CPP precedente, con tante sfaccettature e arricchita dal progetto Vangelo nelle Case;

–       C’è una riflessione sui giovani che abbiamo avviato con la Pastorale Giovanile sulla quale siamo chiamati a scommettere;

–       C’è la sfida dell’accoglienza, a 2 anni dalla risposta all’appello del Papa (e senza nessun aiuto dallo Stato!) che va bene e ci stimola.

Sono come tante PROMESSE, ma sappiamo che Dio, come ha fatto con Maria mantiene le promesse e fa cose grandiCamminiamo!