Omelia 8 dicembre 2017
|Immacolata Concezione di Maria 8/12/2017 FILO RIANNODATO! DOVE SEI? Chiede Dio ad Adamo, perché non lo trova più, non lo riconosce più. Creato per l’amicizia, la familiarità con Dio, la comunione tra uomo e donna, l’armonia con il Creato e in tutto questo l’umanità si è persa. IL SIGNORE E’ CON TE, dirà l’angelo a Maria. Il Signore dov’è? E’ a cercare l’umano che si è perso e lo trova! Non si è rassegnato a questa perdita, alla pecorella smarrita e l’ha cercata, testardamente, con la testardaggine dell’innamorato, fino a che, in MARIA ha ritrovato l’umano vero, quello BENEDETTO CON OGNI BENEDIZIONE SPIRITUALE NEI CIELI IN CRISTO, dirà San Paolo agli Efesini, quello SCELTO PRIMA DELLA CREAZIONE DEL MONDO PER ESSERE SANTO E IMMACOLATO. Eccola qui, l’IMMACOLATA, la festa di oggi, la festa di MARIA, ma anche la festa dell’UMANITA’ ritrovata. Dov’era l’umanità? Persa nel mare nero del peccato. Dov’è ora l’umanità? Ritrovata dal buon pastore che si tuffa in questo mare nero, non ha paura di sporcarsi, imbrattarsi delle conseguenze putride e fetide del peccato per andarsi a riprendere la creatura smarrita che siamo noi. O MARIA, donna di luce, donna pulita e immacolata, che con il tuo “si” hai acceso una luce nella notte buia e hai permesso al tuo Creatore di riannodare i fili di una umanità spezzata. Non è importante quanti fili siano spezzati, se alla fine uno, solo uno rimane annodato. E questo filo sei tu. E attraverso questo filo, il Grande Tessitore può riprendere, con Gesù e in Gesù la sua opera meravigliosa. Non importa se tanti fili continueranno a spezzarsi ancora e si spezzano, lo vediamo ogni giorno e l’elenco sarebbe lungo e sconsolante. Ma da allora, come Penelope, instancabile, anche Dio tesse, continua a tessere e non si stanca di tessere. Si è lasciato tessere un corpo di carne nel grembo di Maria, è il mistero del Natale, e da allora quell’opera di tessitura continua. Paziente e perseverante, tesse e riannoda i nostri strappi, i nostri sbagli, senza paura, senza perdersi d’animo, senza perdere di vista quel capolavoro che ognuno di noi è e che tutti insieme siamo. Quel capolavoro chiamato UMANITA’, che sta sotto agli occhi nostri, che sta dentro ai cuori nostri e che spesso, tanto spesso, drammaticamente spesso ci intestardiamo a ignorare, a sporcare, a spezzare. Ma Lui riannoda, ripulisce, riparte, persevera. Forte di quel “SI”di Maria che è risuonato allora e continua a risuonare perenne di fronte al tuo grande SI eterno all’umanità. Si, perché se l’umanità ha avuto la disgrazia di dire NO in ADAMO, in DIO il SI è definitivo, perpetuo, rimane e rimarrà, GESU’ lo ha confermato e lo ha pagato per sempre. Per questo è sbocciato il fiore di MARIA e attraverso questo fiore è maturato il frutto di una UMANITA’ NUOVA, attraverso l’umano rinnovato di CRISTO, fatto uomo per noi.
Quale grande mistero dunque il NATALE, mistero nel senso di realtà troppo grande per essere contenuta tutta nei nostri occhi e nel nostro cuore. Grande come l’universo intero. Infinitamente grande come l’universo di stelle e infinitamente piccolo come l’universo subatomico. E oggi ne assaggiamo un anticipo.
Nel TURBAMENTO di Maria troviamo traccia di questo infinito piccolo, che non capisci come possa contenere l’infinitamente grande. Un turbamento dentro una cornice anch’essa piccola: LA CITTA’ DELLA GALILEA (NAZARET) sperduto e insignificante borgo ai confini di un impero, quello Romano, sterminato e allora invincibile. Piccolo come piccola era MARIA, giovane ragazza sconosciuta, non ancora compiuta come donna, essendo solo PROMESSA SPOSA.
Eppure grande, perché inserita in una storia molto più grande di lei, quella di DAVIDE, toccata dall’infinitamente grande che c’è nell’ANGELO GABRIELE, resa infinitamente grande da quel PIENA DI GRAZIA, che è Dio, IL SIGNORE E’ CON TE.
Come potremo mai capire, contenere, gioire abbastanza? La grande tela dell’amore di Dio per l’umanità, che sembrava definitivamente rovinata e strappata con ADAMO, e con l’UMANITA’ peccatrice, egoista, e continuamente inclinata al male, in MARIA trova nuovo splendore, riparte e, per sempre, resterà stesa e pronta ad accogliere ogni singolo filo, noi, che, con amore, saprà dire il suo piccolo SI unendolo al grande SI di DIO per tutti che in Maria ci è stato ridonato.