Omelia 7 febbraio 2016

5^ T.O./C (la pesca miracolosa)                                           7/2/2016

GESU’ STUPORE NOSTRO

Domenica scorsa abbiamo lasciato Gesù che si MISE IN CAMMINO. Con l’evangelista Luca possiamo seguire i primi significativi passi di questo cammino: Gesù va a CAFARNAO (una piccola città, luogo di umanità, dedita al commercio e alla pesca, luogo della vita, vicina al confine con i pagani, luogo aperto al mondo) e lì Gesù continua la sua predizione, inizia imiracoli con la guarigione dell’indemoniato, della suocera di Pietro. Gesù entra sempre di più nella vita degli uomini, allarga sempre di più il suo raggio d’azione, quelle sue braccia che sulla croce saranno definitivamente aperte sul mondo iniziano a spalancarsi sempre di più. Tutti, ma proprio tutti saranno destinatari del suo annuncio, della sua promessa, delle sue domande.

Cosa ci prometti? Cosa ci chiedi? Chi sei?

Le risposte a queste domande racchiudono il mistero di Gesù, ma anche il senso e il destino della nostra vita.

E’ ciò che crediamo nel profondo del nostro cuore, è ciò che celebriamo anno dopo anno nelle nostre Messe domenicali e nei tempi liturgici che si susseguono. Tra pochi giorni entreremo nella QUARESIAMA, tempo speciale, tutto orientato alla PASQUA, il cuore della nostra fede, li dove quelle domande trovano una possibile risposta, la risposta unica e vera, ma che sempre dobbiamo tornare a cercare senza stancarci.

Li, nella Pasqua scopriamo quel VANGELO di cui ci parla l’apostolo Paolo nella lettera ai Corinzi, ai quali racconta QUELLO CHE ANCHE LUI HA RICEVUTO: CHE CRISTO MORI’ PER I NOSTRI PECCATI SECONDO LE SCRITTURE E FU SEPOLTO, MA E’ RISORTO IL TERZO GIORNO SECONDO LE SCRITTURE ED E’ APPARSO A CEFA E QUINDI AI DODICI.

Ecco la nostra fede, ecco la nostra speranza, ecco il cuore di quell’amore che continuamente cerchiamo e cerchiamo di vivere. Ecco la nostra unica risposta.

Dunque cosa ci prometti? Ci prometti una vita risorta. Quella vita che noi continuamente scopriamo smentita, sminuita, spezzata, maltrattata, nelle grandi tragedie internazionali, come in quelle intime nella famiglia o nell’intimo di ognuno di noi, condrammi che vengono nascosti perché taciuti oppure perché trasformati in diritti: ed ecco il dramma dell’aborto, della sperimentazione sugli embrioni umani (uccidere vite per guarirne altre), i figli da dono assolutamente gratuito trasformati in un diritto/pretesa assoluti (ed ecco allora la mercificazione dei corpi delle donne).

Dunque cosa ci prometti o Signore? Ci prometti una vita non più spezzata, la nostra e quella dei poveri, soprattutto dei piccoli. ABBIAMO FATICATO TUTTA LA NOTTE E NON ABBIAMO PRESO NULLA; MA SULLA TUA PAORLA GETTERO’ LE RETI. FECERO COSI’ E PRESERO UNA QUANTITA’ ENORME DI PESCI.

Dunque cosa ci chiedi o Signore?  CHI MANDERO’ E CHI ANDRA’ PER NOI? Si chiede il Signore tramite il profeta Isaia in quella grandiosa visione che ricorda la nostra condizione di partenza: SONO UN UOMO DALLE LABBRA IMPURE IN MEZZO A UN POPOLO DALLE LABBRA IMPURE. Eppure il Signore “purifica le nostre labbra” e ci chiede collaborazione e il profeta risponde: ECCOMI, MANDA ME. Quell’eccomi, che sarà di Maria, quel “si” che sarà dei discepoli, a partire dalla stessa consapevolezza del peccato: SIGNORE ALLONTANATI DA ME CHE SONO UN PECCAOTRE dice Pietro. E Gesù: NON TEMERE, D’ORA IN POI SARAI PESCATORE DI UOMINI. E, TIRATE LE BARCHE A TERRA, LASCIARONO TUTTO E LO SEGUIRONO.

Dunque cosa ci chiedi o Signore? Ci chiedi il nostro “Eccomi”, il nostro “Si”, il nostro “Seguimi” ad ogni costo, in ogni momento, in ogni condizione. Seguire Te, non il mondo, fare del mondo il luogo dove la Parola del Vangelo che è “Parola di vita eterna” possa correre, risuonare, raggiungere gli uomini, portare motivi di speranza, oltre ogni speranza.

Dunque chi sei o Signore? Tu sei l’unico che ha la Vita vera, la vita eterna, la vita intera, la vita piena di dignità e di rispetto, la vita feconda e generativa.

Tu sei la fonte del nostro STUPORE, come lo sei stato per i discepoli. Apri i nostri occhi e il nostro cuore allo stupore dell’amore, del Tuo amore che diventa vita piena e risorta. Ne abbiamo bisogno.

La Quaresima ormai prossima ci aiuti ancora una volta a dirti di “si”.