Omelia 5 febbraio 2017
|5^ TO/A 05/02/2017
SALE E LUCE – 39^ Giornata della Vita
“Donne e uomini per la vita nel solco di Santa Teresa di Calcutta” è il titolo del Messaggio dei Vescovi italiani per la “Giornata della Vita”. Citando Papa Francesco ci parla del “sogno” che la vita deve permettere a tutti, ci parla della difesa dei deboli a partire dai bambini e dai nonni, la forza del futuro e la memoria del passato senza le quali una società non è degna, ci parla di Santa Teresa di Calcutta e della sua passione per gli ultimi e del suo celebre discorso in occasione del premio Nobel per la Pace 1979 dove parlò dell’aborto e disse che una società che lo permette non troverà pace e la sua celebre preghiera che si concludeva con l’affermazione “la vita è vita, difendila”.
L’aborto è un peccato grave e, anche se oggi può essere assolto da ogni confessore – così ha voluto Papa Francesco – rimane un peccato grave, rimane un sopruso inaccettabile di un forte contro un debole, rimane qualcosa di grave e dolorosissimo.
Poi c’è il Vangelo. Dove Gesù ci dice che noi cristiani dobbiamo essere SALE E LUCE! Lo saremo anche con questa testimonianza di passione per la vita. Gli amici dei Centri Aiuto alla Vita e del Movimento per la Vita ci lo ricordano (oggi vendono primule, aiutiamoli), ma il loro impegno deve essere il nostro!
A dire il vero Gesù dice anche un’altra cosa: che noi siamo già SALE E LUCE. Priama di essere un compito, non lo siamo già perché nella sua grande bontà, Dio ci ha fatto questo DONO GRANDE. Solo dopo diventa una RESPONSABILITA’ e, quindi, appunto, un compito.
Del DONO io gioisco, sono contento, i regali fanno sempre piacere.
Della RESPONSABILITA’ io un po’ mi preoccupo. Mi chiedo infatti se sto facendo abbastanza per dare sapore e per dare luce. Mi chiedo se sono sale senza sapore che DEVE ESSERE GETTATO VIA E CALPESTATO. Mi chiedo se sono LAMPADA NASCOSTA, e quindi inutile.
E mi chiedo anche se sto facendo abbastanza per aiutare gli altri ad essere a loro volta sale e luce e rimanere sale e luce.
Si perché questo “sale” di Gesù è qualcosa che si può perdere. Questa “luce” di Gesù si può spegnere e nascondere.
E c’è un altro aspetto che mi colpisce: SALE e LUCE in modi differenti sono fatte di “frammenti”, i grani del sale, i fotoni della luce, e questo mi ricorda che il “sapore” e la “luminosità” del Vangelo sono anche un fatto comunitario. Solo, o meglio, soprattutto insieme noi possiamo dare un sapore sufficiente alla vita, noi possiamo essere una luce sufficiente.
E qui entra in gioco il CAMMINO SINODALE che la nostra Chiesa di Treviso, ma anche tutta la Chiesa universale, spinta da Papa Francesco, sta facendo. Insieme siamo chiamati a testimoniare Gesù. Insieme, solo insieme, soprattutto insieme.
E’ la sfida del futuro, sia dentro la Chiesa: decidere di più e meglio le cose tutti insieme; sia fuori della Chiesa, mostrarci uniti non tanto per essere più forti e contare di più, ma per essere più credibili, non rendere vano il SACRIFICIO DI CRISTO.
San Paolo nella seconda lettura ai Corinzi, ce lo ricorda bene: MI SONO PRESENTATO NELLA DEBOLEZZA NON NELLA SAPIENZA, per annunciare solo una cosa: GESU’ CRISTO, E CRISTO CROCIFISSO. Cristo è il nostro tesoro, Cristo è il centro della nostra vita, della nostra parrocchia, del Cammino sinodale che stiamo per iniziale. Solo con CRISTO al centro della nostra vita, delle nostre iniziative saremo, come singoli e comunità SALE e LUCE. Altrimenti saremo come le “lucciole” nella notte invece che LUCE di Cristo oppure come la “neve al sole”, invece che SALE di Cristo.
In fine un’ultima immagine che viene dalla prima lettura, da Isaia. Se accogliamo GESU, LUCE, se lo lasciamo SORGERE COME AURORA nel nostro cuore esso curerà le nostre FERITE. Esso farà della nostra vita un luogo di speranza e di fiducia. E quanto bisogno abbiamo di speranza e di fiducia.
Ne abbiamo bisogno in casa nostra, nelle nostre famiglie, tentate di egoismo fin dal grembo, fin dalla gravidanza. Ne abbiamo bisogno nelle parrocchie, dove è così difficile camminare insieme. Ne abbiamo bisogno nella nostra società, dove tanti faticano a trovare stabilità di vita, i ragazzi, i giovani, gli adulti, gli anziani, gli sposati, i preti, ecc… tutti portiamo tante o poche ferite da guarire. Ne abbiamo bisogno nel mondo, dove stiamo ricostruendo troppi muri e i muri ci rendono prigionieri, non liberi.
Liberaci Tu Signore, ne abbiamo bisogno: facci SALE e LUCE.