Omelia 30 aprile 2017

3^ Domenica di Pasqua                                                    30/04/2017

VIANDANTI SOSPESI O GIOIOSI?

Viandanti sospesi. Siamo tutti un po’ come i due di Emmaus, protagonisti della pagina del Vangelo, del Cammino sinodale diocesano e del nostro Cero pasquale.

Una delle pagine pasquali più significative. Sospesa appunto tra la DELUSIONE dell’andare e l’ENTUSISAMO del ritorno. Sospesa tra la TRISTEZZA dell’andare e la GIOIA del tornare. Sospesa tra la MORTE come ultimo passo e la RISURREZIONE come primo passo nuovo. Sospesa tra un GESU’ sconfitto e un RISORTO vincitore. Sospesa tra GERUSALEMME, EMMAUS e ancora GERUSALEMME, viaggio di andata e ritorno, che non si aspettavano, che non sapevano, ma che i due viandanti si trovano a compiere loro malgrado all’inizio, pieni di gioia alla fine.

Se questa è una pagina fondamentale circa i racconti del Risorto, e lo è, allora è una pagina fondamentale anche per noi.

Quante volte anche la nostra fede è come SOSPESA.

Da una parte le nostre GERUSALEMME che sanno di sconfitta, morte, delusione, tristezza: a volte a deludere è proprio la Chiesa, la parrocchia, il parroco, ma anche l’amore, il lavoro, la famiglia, la società… quante volte ci è capitato di dire parole simili ai due discepoli: CREDAVAMO…SPERAVAMO… CI SIAMO ILLUSI…

Dall’altra le nostre EMMAUS che invece sanno di accontentamento, rassegnazione, livello minimo, realismo pessimista, grigiore, tutto sommato, al di là di ciò che a volte, spesso, sembra, sanno di “non fede”: ed ecco allora la corsa ai surrogati.

C’è il livello più basso: il fumare, il bere, il drogarsi, il gioco.

C’è il livello più e sofisticato: carriera, soldi, sesso, viaggi, potere. C’è poi il livello della mediocrità, di chi si accontenta: convivere invece che sposarsi, la televisione, internet, i social invece che sane relazioni, Messa a Natale e Pasqua, o anche tutte le domeniche, ma non chiedermi altro…Gesù è simpatico, ma per favore non mi stressi troppo la vita, ognuno a casa sua per favore…

Ma c’è un’altra possibilità – e se siamo qui stasera/oggi, lo abbiamo provato o almeno lo desideriamo – , c’è anche il RITORNO A GERUSALEMME pieni di gioia. Possiamo uscire dalla sospensione e passare al RITORNO GIOIOSO! La fede infatti è gioia o non è fede. Per uscire dalla sospensione occorre incontrare il RISORTO.

La fede è incontro con il RISORTO o non è fede. La fede è comprensione delle SCRITTURE o non è fede. La fede è SPEZZARE IL PANE con il fratello e con Gesù o non è fede. La fede è RACCONTO DI UN INCONTRO con il RISORTO o non è fede.

La fede è vita trasformata o non è fede. Lo vediamo in PIETRO nella prima lettura che SI ALZA IN PIEDI E A VOCE ALTA PARLA a GERUSALEMME senza peli sulla lingua…come un TESTIMONE autorevole.

Come si incontra il Risorto? Come si trasforma la vita? Quale è stata la nostra trasformazione? Da viandanti sospesi a viandanti gioiosi?

Forse sono state molte, e molte altre ci saranno. La fede è cammino, costante, incessante, nessuno è mai arrivato fino in fondo. Importante non farsi risucchiare dalle nostre EMMAUS, e tornare sempre a GERUSALEMME, la città del RISORTO, dal RISORTO quando il cuore arde, gli occhi brillano, le gambe corrono, la lingua non si ferma dal raccontare con entusiasmo.

Ogni volta che hai provato questo ricordati: era il RISORTO che ti avvicinava. Quando ti sei innamorato, quando ti sei sposato, quando ti è nato un figlio, quando hai trovato amici fidati, quando ti sei incantato davanti alla natura, un paesaggio, un tramonto, un cielo stellato, un capolavoro dell’arte, un lavoro ben fatto, quando hai trovato lavoro, o sei riuscito a mostrare quanto vali, quando hai aiutato qualcuno, quando ti sei speso per una buona causa….

Quanti momenti dove il cuore batte e arde: da VIANDANTI SOSPESI, diventiamo VIANDANTI GIOIOSI.

Li c’era e c’è il RISORTO. E allora li torniamo, di quello parliamo, su quello fondiamo la nostra vita, ogni giorno, ogni domenica, sempre. Facciamo della nostra vita una ricerca continua del Risorto, sapendo che in realtà è Lui che ci cerca per primo e ci accompagna e ci sorprende. Lasciamoci sorprendere, apriamo il cuore. Fidiamoci. Lui è accanto e attende il momento propizio, attende di entrare sempre. Di rinnovare continuamente la sua presenza in noi. Ne vale la pena. E’ la gioia della vita, di tutta la vita e oltre. E’ la gioia del Risorto e noi con Lui.