Omelia 29 gennaio 2017

4^ TO/A                                                                            29/01/2017

IL CUORE DI DIO.

La liturgia di oggi ci porta ad iniziare la lettura del discorso più importante di Gesù, il DISCORSO DELLA MONTAGNA, una specie di programma di Gesù che inizia con la pagina forse più bella del Vangelo: LE BEATITUDINI.

Gesù inizia da par suo. Non come spesso facciamo noi, lamentandoci di quello che non va, di quello che non funziona, spesso accusando gli altri di questo e finendo poi per non proporre niente di meglio.

Gesù inizia con un inno alla FELICITA’. Beati significa “felici” e lo ripete continuamente, 9 volte.

Certo questa sua proposta di felicità sembra sbagliare bersaglio. Il nostro pensiero alla felicità molto più facilmente non va ai POVERI, a CHI PIANGE, a chi è MITE, a chi ha FAME E SETE, a chi è MISERICORDIOSO, a chi è PURO DI CUORE, a chi si impegna per la PACE, a chi è PERSEGUITATO. Felici per noi spesso sono considerati i ricchi, chi ride, chi è forte, chi mangia e beve, chi non ha pietà di nessuno, chi si gode ogni piacere, chi sa difendersi.

Badiamo bene, Gesù non è che elogia le 4 condizioni negative (povertà, pianto, fame e sete, persecuzione), in quanto tali. Ma ci fa notare che in esse c’è un segreto che noi non vediamo. E così pure  quando sottolinea le 4 capacità che lui apprezza (mitezza, misericordia, purezza di cuore e pace), spesso per noi associate a situazioni di debolezza, di poca grinta, poco coraggio, di sfortuna

E allora cosa vuole dirci Gesù? Ci vuol mostrare il CUORE DI DIO

Il cuore di Dio, che vuole tutti felici, lavora ogni giorno per questo, a partire dal basso, da sotto, appunto da coloro che sembrano esclusi da essa, stando ai parametri umani. In quelle condizioni, se accolte non con rassegnazione, ma con la fiducia che nasce dalla fede (ecco chi sono i POVERI IN SPIRITO), si nasconde la possibilità di incontrare Lui, di avere una maggior predisposizione a Lui e al suo REGNO, che altro non è che la Sua presenza in mezzo a noi. E la sua presenza, la sua vicinanza è sempre felicità, piena riuscita di vita, assenza di ogni paura. E tale presenza è ora, è qui, è ad adesso, inizia in questo mondo, anche se si completerà nell’altro.

Essere POVERI non è una bella cosa. Tant’è che nessuno vorrebbe esserlo. Ma nella povertà è più facile incontrare Lui, sia da una parte (se tu sei povero puoi sperimentare la Sua Provvidenza), sia dall’altra (se tu incontri un povero, incontri Gesù!).

Così pure se PIANGI, tu nella fede sai che la CONSOLAZIONE verrà. Se hai FAME E SETE, sai che il pane non ti mancherà. Se sei PERSEGUITATO o INSULTATO sai che non sarai abbandonato. Lo sai dentro, nel cuore, anche se fuori sembra impossibile.

Così pure se sei una persona MITE, MISERICORDIOSA, PURA DI CUORE, OPERATORE DI PACE, sai che non è tempo perso, come a volte è considerato chi si comporta e agisce così, perché, il “seme deve morire per portare frutto”.

RALLEGRATEVI ED ESULTATE PERCHE’ GRANDE E’ LA VOSTRA RICOMPIENSA NEI CIELI conclude Gesù.

Certo non è facile crederlo.

Abbiamo recenti esempi anche di preti che sono caduti nella ricerca della felicità lontano da Dio, e così pure tante altre persone, e probabilmente, qualche volta anche noi!!

Non dimentichiamo la regola che ci dice San Paolo nella seconda lettura quando parla ai Corinzi, dura, ma sacrosanta: QUELLO CHE E’ STOLTO PER IL MONDO, DIO LO HA SCELTO PER CONFONDERE I SAPIENTI; QUELLO CHE E’ DEBOLE PER IL MONDO, DIO LO HA SCELTO PER CONFONDERE I FORTI, ecc… PERCHE’ NESSUNO POSSA VANTARSI… GRAZIE A LUI VOI SIETE IN CRISTO GESU’. LUI è SAPIENZA, GIUSTIZIA, SANTIFICAZIONE E REDENZIONE…

Gesù è venuto per la nostra felicità. Che ci crediamo o no, è così. Le BEATITUTDINI ce lo ripetono in “tutte le salse”, in 8 modi diversi, in 8 situazioni diverse. Tutte comunque a partire “dal basso”, dall’uomo più sfortunato e più infelice. Perché? Perché così tutti potevano sentirsi dentro. Gesù è venuto per tutti. Le BEATITUDINI ce lo confermano. E’ un dono per tutti, GRAZIE A LUI. Ce lo ripete, ce lo ribadisce, ce lo assicura. Ne saremo convinti?