Omelia 27 settembre

XXVI TO/B                                                                          27/09/2015

VISITA PASTORALE E RECINTI DA ABBATTERE

 

Nel giorno della Visita pastorale il Vangelo ci parla di RECINTI CHE DOBBIAMO ABBATTERE. Chi è stato attento al senso della venuta del Vescovo tra noi, saprà certo che viene in riferimento alla nascita della futura Collaborazione tra parrocchie. Un progetto che è ben più di un semplice coordinamento, ma un modo nuovo di essere Chiesa che chiede appunto di “abbattere i muri” delle nostre parrocchie, quelli costruiti attorno ai nostri campanili.

Al rilievo di Giovanni: MAESTRO ABBIAMO VISTO UNO CHE SCACCIAVA DEMONI NEL TUO NOME E VOLEVAMO IMPEDIRGLIERLO PERCHE’ NON CI SEGUIVA; risponde Gesù: NON GLIELO IMPEDITE, NON C’E’ NESSUNO CHE FACCIA UN MIRACOLO NEL MIO NOME E SUBITO POSSA PARLARE MALE DI ME. Quanta veritàe quanto insegnamento c’è in queste parole. Quanto dobbiamo imparare dentro la parrocchia, dentro la Chiesa: nessuno, nemmeno la Chiesa ha l’esclusiva dello Spirito Santo. Chi dice: “noi si, loro no” nel nome di Gesù bestemmia. San Piero si, san Marco no e viceversa, Scout si, AC no e viceversa, Gruppone si e Oratorio no e viceversa, Lourdes si e Medjugorie no e viceversa, Parola di Dio si e Rosario no e viceversa… E potremo anche uscire dalla Chiesa e continuare: cattolici si e musulmani no, di sinistra si e di destra no, credenti e non credenti…Se ragioniamo così siamo fuori strada e di molto. Non ci sono limiti all’azione dello Spirito santo. Dove c’è il bene, c’è lo Spirito di Gesù. Quanta libertà e quanta speranza in questa pagina del Vangelo che già Mosè aveva anticipato nel libro dei Numeri che abbiamo ascoltato come prima lettura: ERANO RIMASTI DUE UOMINI…NON ERANO USCITI PER ANDARE ALLA TENDA… LO SPIRITO SI POSO’ SU DI LORO… GIOSUE’ DISSE A MOSE’: IMPEDISCILI… MA MOSE: SEI TU GELOSO… FOSSERO TUTTI PROFETI…

La Chiesa è e deve essere un recinto, si, un recinto dove le pecore possono trovare pace e sostegno, ma deve essere aperto, anzi spalancato: perché lo Spirito possa uscire, ma anche perché lo Spirito possa entrare! Quanti recinti chiusi nelle nostre Chiese. La Visita pastorale e domani la Collaborazione ci chiedono di aprirli!

E quanti confini chiusi, comuni chiusi, famiglie chiuse, cuori chiusi…: chi chiude muore!

San Giacomo nella seconda lettura parlando in particolare dei RICCHI, mette in guarda in modo diretto e drammatico. Il ricco qui inteso possiamo pensarlo proprio come quello chiuso, quello che non è disponibile a condividere, ad aprire il suo cuore, le sue mani, a condividere i suoi beni. LE RICCHEZZE così SONO MARCE, i vostri VESTITI MANGIATI DALLE TARME, L’ORO E L’ARGENTO CONSUMATI DALLA RUGGINE. Cos’è lo scandalo VW di questi giorni e chissà di quanti altri se non l’amara verifica di questa logica e di questi principi: se il fine è la ricchezza fine a sé stessa, allora l’inganno diventa la norma, la pelle dei poveri un tappeto dove passarci sopra senza nessun senso di colpa, inquinando, sfruttando, approfittando…

 

E allora capiamo bene come la provocazione della seconda parte del Vangelo diventa comprensibile: TAGLIARE  CIO’ CHE CI E’ DI SCANDALO, significa il coraggio di chiedere e agire continuamente contro tutto ciò che ci chiude, ciò che ci blocca, ciò che ci rende egoisti. Tagliare per aprire, tagliare per liberarsi, tagliare per sperare, tagliare per vivere. Se non tagli, se ti lasci ingabbiare dall’egoismo, fosse anche qualcosa di buono e nobile, ma per fini di chiusura porta alla morte perché tagli lo Spirito, chiudi allo Spirito, cioè a Dio che è la Vita, il datore e l’autore della Vita.

E per aprire la vita basta poco, basta un BICCHIERE D’ACQUA, ma dato NEL SUO NOME, consapevoli o meno, perché un gesto d’amore è sempre nel nome di Gesù, sia che lo sai, sia che non lo sai: vale a San Piero come a San Marco, vale tra i cristiani come tra i musulmani e i non credenti. L’amore è universale ed è tutto di Cristo.

E per aprire la vita occorre essere attenti ai PIU’ PICCOLI, sia i bianchi che i neri, sia gli europei che i siriani, e se li lasciamo affondare nel Mediterraneo o vagare per le campagne dell’Europa senza fare niente (o peggio facendo il male o facendo semplicemente male il bene) allora Gesù dice a noi: TI SIA MESSA UNA MACINA AL COLLO E TU GETTATO NEL MEDITERRANEO.

Piuttosto che fare il male TAGLIA la MANO dell’egoismo dal tuo cuore, taglia il PIEDE dell’indifferenza dalla tua vita, taglia il tuo OCCHIO del menefreghismo. Meglio in paradiso senza mani, senza piedi, senza occhi perché consumati dall’amore, che avere in garage l’ultimo modello di suv (magari della VW) o un super conto in banca, ma finire la propria vita all’inferno.