Omelia 23 agosto 2015

21^ Domenica/B                                                                  23/08/2015

PAROLE VERE E PAROLE FALSE

Il Vangelo che abbiamo ascoltato è una delle pagine più drammatiche della vita di Gesù, dopo quella della Pasqua. Gesù che chiede ai discepoli: VOLETE ANDARVENE ANCHE VOI? E DA QUEL MOMENTO MOLTI DEI SUOI DISCEPOLI TORNARONO INDIETRO E NON ANDAVANO PIU’ CON LUI.

Ma fortunatamente qualcuno, e PIETRO tra questi, non ha paura, si lascia prendere dallo Spirito e risponde: SIGNORE DA CHI ANDREMO? TU HAI PAROLE DI VITA ETERNA.

O si, Gesù solo ha PAROLE DI VITA ETERNA, solo con Lui la nostra vita ha un futuro. Tutti gli altri hanno parole piccole, parole deboli, parole fragili, o peggio parole false, bugiarde, ingannatrici.

Potremo chiederci ad esempio: se il capo del mio partito politico dice parole contro il Vangelo e contro la Chiesa io a chi crederei? Oppure se il responsabile di una associazione pretende di leggere in chiesa una preghiera che contiene parole sbagliate o sconvenienti e il sacerdote dice che non è il caso cosa farei? SIGNORE DA CHI ANDREMO? TU HAI PAROLE DI VITA ETERNA.

La fede è un dono di Dio, ma è anche una nostra scelta, una nostra risposta. Chi stiamo davvero seguendo nella nostra vita? Quali sono le parole a cui crediamo? Le persone di cui ci fidiamo? La ns fede?

Certo PIETRO, che dà quella magnifica risposta, sappiamo essere colui che tradirà. Noi preti non siamo certo infallibili e nemmeno i vescovi e neanche il papa (il papa infatti è infallibile solo quando si esprime su questioni della fede e lo fa non di suo arbitrio ma in comunione con i vescovi e la Chiesa tutta). Prova ne sia l’ultimo episodio a Roma di quel funerale quasi blasfemo dove il prete di turno si è fatto prendere in giro (ma anche da noi in certi funerali e matrimoni a volte veniamo presi in giro, ci sono presone che pretendono di imporre i loro gusti e desideri scambiati per diritti…).

Ma la domanda deve rimanere sempre nei nostri cuori: chi vogliamo seguire? Quale vita vogliamo vivere? Quali parole ascoltiamo di più?

Anche GIOSUE’ nella prima lettura si trova di fronte a una situazione simile nei riguardi del popolo che DIO attraverso Mosè gli ha affidato. Un popolo liberato dalla schiavitù d’Egitto, ma continuamente tentato di servire altri dei. Anche qui emerge con forza la necessità di scegliere, lalibertà che continuamente Dio ci offre, ma che noi dobbiamo accogliere: SE SEMBRA MALE AI VOSTRI OCCHI SERVIRE IL SIGNORE, SCEGLIETEVI OGGI CHI SERVIRE… e GIOSUE’ conclude dando il suo esempio: QUANTO A ME E ALLA MIA CASA, SERVIREMO IL SIGNORE. Chi vogliamo servire? Chi stiamo servendo?

Anche SAN PAOLO nella seconda lettura quando parla agli EFESINI del grande mistero-dono del matrimonio, pur usando parole legate al suo contesto culturale, ci propone la grande bellezza e verità del matrimonio naturale, così come Dio lo ha immaginato con L’UOMO CHE LASCERA’ IL PADRE E LA MADRE E SI UNIRA’ A SUA MOGLIE E I DUE DIVENTERANNO UNA SOLA CARNE. E aggiunge QUESTO MISTERO E’ GRANDE. E’ un dono e un compito nel quale CRISTO ha inserito undono e un compito in più: essere segno dell’amore di Dio per l’umanità, di Cristo per la Chiesa. Solocosì si capisce come l’amore possa essere anche “SOTTOMISSIONE”: significa amore totale, vero.

Anche qui, senza nulla togliere a coloro che per vari motivi, per scelta o meno, non si sposano(come noi consacrati ad esempio, ma anche a tanti laici), o quanti si sentono portati ad un amore diverso (ad esempio le persone omosessuali), oppure coloro il cui primo amore è fallito (cosa molto umana e magari ne trovano un altro dove le cose funzionano) per tutti il modello d’amore restaCristo come fonte e la coppia uomo-donna sposati il primo modello. E’ li che tutti dobbiamo guardare per imparare cosa significa amare. E’ li che capiamo il dono che tutti abbiamo ricevuto, è li che dobbiamo guardare per cercare di vivere l’amore che ci viene chiesto.

Solo in Cristo si capisce che l’amore è e deve essere fedele, unico, indissolubile e fecondo. Ognuno di noi è chiamato ad amare così. Gli sposi lo vivono nel modo più diretto e visibile (per sé e per tutti), gli altri (chi non si sposa, chi è omosessuale, chi sbagliato) cercando anch’essi di fare la volontà di Dio, nella e con la Chiesa: solo qui infatti ci sono le PAROLE DI VITA ETERNA di Gesù.