Omelia 21 gennaio 2018
|- III domenica anno B – TUFFIAMOCI!
Oggi abbiamo ascoltato le prime parole di GESU’ riportate dall’evangelista MARCO. Il primo gesto lo abbiamo già incontrato, il BATTESIMO DI GIOVANNI, con il quale GESU’ si immerge totalmente nella nostra umanità, un tuffo vero e proprio. Oggi egli ci dice CONVERTITEVI E CREDETE NEL VANGELO. Ci chiede uno scambio, restituire il “tuffo”, l’immersione nella sua vita, vita di Dio.
Intanto occorre dire che non è uno scambio alla pari: lui si è immerso nel nostro peccato. A noi chiede di immergerci nella “buona notizia”, e non è poca differenza.
E però dobbiamo volerlo, dobbiamo deciderlo, dobbiamo farlo. Altrimenti restiamo a bordo campo, fuori del gioco, fuori della buona notizia e solo immersi nel peccato. Su questo mi pare ci sia poco da discutere e soprattutto molto da perdere.
Provo subito una applicazione.
In questi giorni già qualcuno ha iniziato a chiedermi: “cosa devo votare il 4 marzo?”. Domanda importante, ma insidiosa, però importante. Preso un po’ alla sprovvista non ho risposto. Poi ho pensato che certo non posso dare indicazioni di partito (1° perché non ne ho, c’è molta confusione anche per me, 2° perché non devo), ma posso e devo aiutare dando dei “criteri di discernimento”, credo sia anche mio compito. E li ricavo ovviamente dal Vangelo.
Il 1° criterio: Gesù si butta dentro. Non andare a votare non mi sembra giusto. Troppo comodo. Un cristiano si butta dentro, non ha paura di sporcarsi. Chi vota si sporca, ma Gesù voterebbe, perché lui si è sempre buttato dentro le cose degli uomini per salvarli! Solo così ci salva, accettando di prenderci per mano e le nostre mani sono tutte sporche. Chi si tira fuori, sbaglia, secondo me, magari lo fa in buona fede, ma sbaglia perché nel Vangelo Gesù ci dice di buttarci.
Un 2° criterio: Gesù chiama per nome! Votiamo persone che un po’ conosciamo. Questa volta dovrebbe essere possibile, con la nuova legge, anche se, mi pare, ci sono alcune criticità (si voterà un gruppo di persone e magari non tutte sono conosciute e a noi gradite), ma si sa le leggi umane non sono perfette (speriamo che la migliorino). Prima delle idee ci sono le persone, le idee è facile dirle, modificarle, girarle, ingannare. Le persone è un po’ più difficile.
Un 3° criterio: Gesù dice di convertirsi al Vangelo, per cui votate le idee più vicine al Vangelo possibile. Nessun programma di partito, come del resto nessuna idea umana, può esprimere tutto il Vangelo. Votate quello che vi sembra più vicino, o meno lontano, secondo voi!. Ovviamente ognuno avrà idee diverse, a chi piace di più il bianco, a chi il rosso, a chi il giallo… Certo occorre informarsi almeno un poco, consapevoli che adesso tutti promettono mari e monti… Direi che più che guardare la TV è meglio leggere, poi ognuno fa quello che può. Poi sarebbe utile anche “seguire”, quello che faranno dopo!
Parlando di queste cose comunque abbiamo parlato della nostra vita, abbiamo parlato di noi, abbiamo parlato di quello che ci chiede il Signore. Facendo una rapida carrellata finale sulle letture aggiungo:
Nella prima lettura, GIONA, Dio ci ricorda che per tutti c’è una possibilità di conversione. Non tocca a noi giudicare. Giona non ci credeva. Dio vede i cuori. Anche i nostri, oltre che quelli degli altri!!!
Invece San PAOLO, nella seconda lettura, ci ricorda un aspetto importante: IL TEMPO SI E’ FATTO BREVE. Abbiamo una vita sola, e tanti o pochi anni, è breve. Usiamola bene, usiamola per il bene. Sapendo che Dio vuole il bene, ma che noi dobbiamo fare la nostra parte.
In fine tornando al Vangelo: non dimentichiamo che GESU proclama il Vangelo anche per me, per noi e ci chiede sempre di CONVERTIRCI E CREDERE AL VANGELO. E poi che PASSA LUNGO IL MARE della nostra vita, sempre, e ci CHIAMA PER NOME a partire da quello che siamo PESCATORI, proponendoci però di diventare qualcosa di nuovo, non diverso, ma nuovo, PESCATORI DI UOMINI, significa custodi e amanti dell’umano, di ciò che ha a che fare con l’umano, anche attraverso l’agire politico, che significa: occuparsi del bene di tutti, non solo del mio.
Lui si “TUFFA” per il nostro bene, TUFFIAMOCI anche noi!