Omelia 20 marzo 2016

PALME/C                                                                           20/03/2016

DIO CI APRE LE PORTE!

In quest’ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA, scopriamo quanto la SETTIMANA SANTA sia la settimana della Misericordiadi Dio per l’umanità e la Pasqua il germoglio perenne della Misericordia di Dio per ogni uomo di buona volontà. Per questo possiamo ben immaginare la DOMENICA DELLE PALME come la PORTA di ingresso per entrare in questa GRANDE SETTIMANA dei cristiani.

Ci accompagna e ci conduce l’evangelista LUCA, grande cantore della Misericordia di Dio: pensiamo al Buon Samaritano, a Marta e Maria, al Figlio prodigo che solo lui ci racconta.

Ma anche nel grande racconto della PASSIONE che abbiamo ascoltato ora LUCA ci dà dei particolari solo suoi che possiamo leggere sotto il segno della Misericordia: il tentativo di liberare Gesù da parte di Pilato, dichiarandolo innocente per tre volte; lo sguardo di Gesù sulle donne di Gerusalemme che piangono; il ladrone perdonato.

La domenica delle Palme è la porta della Settimana Santa.

La Settimana Santa è la porto della Pasqua.

La Pasqua è la porta della Vita risorta, che solo Gesù può donarci, lui che è l’amore misericordioso del Padre: nostro destino, nostro desiderio più profondo, meta del pellegrinaggio della vita di ognuno.

Reduci da 2 pellegrinaggi, a Treviso e a Roma, con la possibilità di viverne altri anche personali o di famiglia oltre a quello del 23 aprile  alla Porta Santa dei Santuari, sentiamoci tutti in questo viaggio.

Compagni del BUON LADRONE, senza vergogna, più simili a lui di quanto pensiamo, ben ancorati ai 2 binari delle opere di misericordia corporali e spirituali, contemplate in Avvento e in Quaresima, andiamo con coraggio.

Varchiamo questa soglia. Entriamo in questa Settimana. Restiamo con Gesù, senza paura del Calvario del Venerdì santo, confessando con coraggio le nostre colpe. Senza del silenzio della tomba contemplato il Sabato Santo. Arriveremo alla gioia dirompente della Pasqua di risurrezione e andremo oltre, potremo puntare oltre, in alto, puntare al cuore dell’amore di Dio per noi. Un cuore trafitto, non per morire, ma per vivere. Una porta spalancata per il bene del mondo (e quanto ne abbiamo bisogno). Il mondo chiude le porte. Dio le apre. Se anche noi non chiuderemo i nostri cuore e le nostre porte, troveremo aperti il cuore di Dio e le porte del Paradiso e sarà festa per sempre.