Omelia 19 febbraio 2017

7^ domenica TO/A                                                             19/02/2017

UNA FEDE BELLA E POSSIBILE

Ci sono in queste pagine PAROLE BELLE E IMPOSSIBILI. Parole affascinanti che possono darci fiducia, serenità e speranza, ma anche difficili da capire, da vivere, da proporre.

Innanzitutto nelle prime due letture:

– ESSERE SANTI (prima lettura dal Levitico) PERCHE’ DIO STESSO E’ SANTO. Bello, ma impossibile!

– ESSERE TEMPIO DI DIO (seconda lettura, San Paolo ai Corinzi) PERCHE’ LO SPIRITO ABITA IN NOI. Bello, ma, appunto, impossibile!

E poi c’è il Vangelo. Anche qui Gesù ci affida PAROLE BELLE E IMPOSSIBILI, le parole del grande “Discorso della Montagna”, iniziato qualche domenica fa con le Beatitudini.

– FU DETTO OCCHIO PER OCCHIO… MA IO VI DICO: NON OPPORTI AL MALVAGIO (dai l’altra guancia, dai anche il mantello, fai il doppio di strada, sii generoso). Oggi chiamiamo questo stile: “la non-violenza”.

– FU DETTO AMERAI IL PROSSIMO… MA IO VI DICO: AMATE I VOSTRI NEMICI.

– VOI DUNQUE SIATE PERFETTI COME PERFETTO ‘ IL PADRE CELESTE, cioè santi.

Dovremo dunque rassegnarci a BELLE PAROLE, MA IMPOSSIBILI? Il cristianesimo è una religione BELLA MA IMPOSSIBILE?

No.

Non possiamo rassegnarci. Non possiamo arrenderci. Una strada c’è!

Innanzitutto è la STRADA DEL DONO. Dio infatti non ci chiede ciò che non ci dona!

ESSERE SANTI ed ESSERE TEMPIO DI DIO, è possibile perché Dio stesso si scomoda e lo rende possibile. E’ un dono Suo, per questo è possibile.

La SANTITA’ ci è donata fin dal Battesimo e negli altri sacramenti, come pure ogni volta che pratichiamo l’amore vero, l’amore disinteressato e così diventiamo come Lui, santi come Lui è santo!

ESSERE TEMPIO DI DIO, sua dimora è possibile non per meriti particolari o “arredamenti speciali”, ma anche in questo caso perché è Lui che è venuto ad abitare da noi, sulle terra.

E per le proposte del Vangelo. Anche qui ciò che ci viene chiesto innanzitutto è Gesù stesso, per primo a viverlo e ad essere così: Non si è opposto ai malvagi che lo arrestavano e lo torturavano. Ha amato e perdonato coloro che lo uccidevano “perché non sanno quello che fanno”. Si è dimostrato perfetto come il Padre, perché “Lui e il Padre sono una cosa sola”.

E’ a partire da questo dono e dalla vita di Gesù che noi possiamo e dobbiamo accettare la sfida delle PAROLE BELLE E IMPOSSIBILI che Dio ci propone, che il Vangelo ci insegna.

Intanto vedo 3 passi importanti:

1) Il COMPITO: questo dono deve uscire, non deve restare chiuso come in “frigorifero”, una fede da “naftalina” chiusa in armadio. Il nostro compito, quello che Dio si aspetta da noi è che questi doni siano messi in circolo, se ne parli, vengano fatti fruttificare. E’ la nuova evangelizzazione, è la missionarietà, è l’essere cristiani a 360° e non cristiani intermittenti.

2) Il CORAGGIO: chiedere perdono, questo possiamo sempre farlo, per tutte le volte che non abbiamo aperto il cuore, fatto fruttificare il dono, ma lo abbiamo tenuto chiuso “in armadio”.

3) La RESISTENZA: resistere alle tentazioni: quella di dire “è troppo”, quella di dire “non ce la faccio”, quella di dire “non è possibile”. Ogni volta è come dicessimo: Dio non sei capace!

E questi passi possiamo farli per e con la FEDE. Questi passi sono alla nostra portata perché abbiamo questo primo grande DONO che è la fede. Chiediamola, invochiamola, buttiamoci dentro senza paura.

Da qui, solo da qui, poi, nasce la sfida missionaria, POSSIBILE, che non sono fare miracoli, essere super eroi, essere persone eccezionali.

E’ la sfida della normalità credente: essere contenti di credere così; provarci sempre, perché vale la pena; e, in fine, se siamo contenti, se vale la pena, allora proporlo agli altri, a tutti.

Una fede così è BELLA E POSSIBILE, una fede così mi piace, con una fede così ci provo anche io!