Omelia 15 aprile 2017 – Veglia Pasquale

VEGLIA PASQUALE Notte tra il 15/16-04-2017 – Anno A

(Letture: 1^, 2,^ 3^, 7^, epistola e Matteo)

 

UN CUORE DI CARNE RISORTA

 

La NOTTE DI PASQUA è finalmente giunta. Essa porta a compimento quello che era iniziato la NOTTE DI NATALE nella quale a sua volte iniziava quel “restaurato” o quel “ritrovamento” di ciò che era stato promesso e perduto nella NOTTE DEI TEMPI e che nella prima lettura, la Genesi, abbiamo riascoltato: DIO CREO’ L’UOMO A SUA IMMAGINE, MACHIO E FEMMINA LI CREO’… ED ECCO, ERA COSA MOLTO BUONA… Ma quella cosa MOLTO BUONA l’uomo e la donna l’avevano rovinata con il grande peccato. E così è iniziata la grande rincorsa di Dio: con ABRAMO, con MOSE’, con i PROFETI. Ed ecco Ezechiele, l’ultima lettura dell’AT di stasera, che riassume la promessa di Dio con la sua grande profezia: VI DARO’ UN CUORE NUOVO, UN CUORE DI CARNE.

E quella carne così fragile e così sconfitta, quella di sempre, oggi la troviamo in Siria, la troviamo nel Mediterraneo, la troviamo in Africa e in Asia, in America e in Europa, la troviamo sottocasa e anche in casa nostra, la troviamo anche dentro di noi, quella carne GESU’ l’ha assunta e quella notte è diventata CARNE RISORTA!! Nella carne martoriata di Gesù trova posto la carne martoriata di ogni uomo e donna che passa in questo mondo subendo la violenza dei “cuori di pietra” di tanti fratelli, in Gesù viene trasformata, trasfigurata. La PIETRA di cui sono fatti i nostri cuori è ROTOLATA VIA, anche la natura misteriosamente partecipa con il TERREMOTO – per una volta è segno di bene –  e ai CUORI DI PIETRA che bloccano la tomba di Gesù e bloccano la nostra vita inchiodandola sulle tristi rocce dell’egoismo, esce vincitore il CUORE DI CARNE RISORTA DI GESU’ tornato a battere per noi, dopo i tre giorni passati nel sepolcro per venire a prendere tutti, gli uomini e le donne di ieri, di oggi e di domani.

 

Ci eravamo lasciati il GIOVEDI’ SANTO con Gesù che abbraccia i piedi ai discepoli e dice di fare altrettanto. Ed ecco le DONNE, che coraggiose erano tornate al sepolcro (e si capisce erano quelle che avevano perso di più!), dai piedi ripartono: GLI ABBRACCIARONO I PIEDI. Hanno capito la lezione e la applicano subito proprio al Maestro tornato in vita, che ha ridato vita alla carne, e torna a dirci (e ce lo ripete ad ogni Pasqua, in ogni Eucaristia): si vive solo abbracciando la carne povera dei fratelli, si vive per abbracciare la carne bisognosa dei fratelli. Se non siamo disposti ad abbracciare quella carne, non incontreremo il Risorto e la sua Vita nuova.

E’ questione di vita o di morte, questa notte santa. E’ questione di vita risorta o di vita morta. E quella vita nuova che Gesù è venuto a portarci la troviamo nella carne bisognosa del fratello povero. Nel “povero Cristo” possiamo trovare e incontrare il “Cristo risorto”, abbracciando l’uno abbracceremo l’altro.

 

NON ABBIATE PAURA, ci dice l’ANGELO e lo ripete a noi.

Non dobbiamo avere paura di Cristo, non dobbiamo avere paura del fratello. Non dobbiamo avere paura della morte e non dobbiamo avere paura della vita. Oggi viviamo troppo bloccati nella paura. Abbiamo troppa paura perché non apriamo il cuore a Colui che fa scomparire come nebbia al sole ogni paura. Siamo prigionieri della paura perché non ci lasciamo abbracciare da Colui che ha superato ogni paura.

Andiamo anche noi in GALILEA LA’ LO VEDREMO.

E la Galilea è la terra dove i discepoli sono nati e cresciuti, dove abitavano e dove lavoravano, da cui sono partiti, è il luogo della vita: è la vita.

Nella vita dunque il RISORTO ci dà appuntamento. Nella vita lo troveremo, nella vita lo dobbiamo ANNUNCIARE. E mentre lo annunciamo lo possiamo trovare e il viaggio continua, e il cuore torna a battere, e la carne torna a vivere.

Nella vita vissuta con fede noi incontreremo e incontriamo il Risorto che anche a noi dice: NON AVERE PAURA, NON SONO QUI, SONO RISORTO E VI PRECEDO… guarda bene in GALILEA, nella tua vita, li ci sono… Nelle persone che incontri Io ti aspetto.

Abbracciale e tu mi abbraccerai.

Abbracciale e loro mi abbracceranno.

 

La vita risorge. Accoglila e donala. Ricevila e a tua volta regalala.

Ce n’è per tutti. Ce n’è per sempre.

 

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