Omelia 13 marzo 2016

5^ T.Q./C (La donna adultera)                                    13/3/2016

3^ OPERA DI MISERICORDIA: IO HO PECCATO!

Oggi è il 3° anniversario della elezione di Papa Francesco ed è una bella coincidenza che capiti nella domenica della DONNA ADULTERA dove emerge forte e chiaro il desiderio profondo di Gesù di portare misericordia a tutti i peccatori. E’ una coincidenza bella perché sappiamo tutti l’insistenza di Papa Francesco sulla MISERICORDIA tanto da indire anche un ANNO SANTO. E infatti oggi partono 2 pellegrinaggio: uno a TREVISO e uno a ROMA (ps: quello a Treviso siamo pochi! C’è ancora posto!).

L’opera di misericordia spirituale che possiamo sottolineare è la 3^: AMMONIRE I PECCATORI. E’ un gioco facile. E anche qui mi pare naturale partire dal primo peccatore bisognoso di misericordia che sono IO. “Io” nel senso di ognuno di noi. Chi è quella DONNA ADULTERA, una donna che ha tradito il marito, il suo amore, se non ognuno di noi che tanto o poco sempre tradiamo il “nostro amore” che è Dio, cercando altri amori, altri dei?

Una cosa interessante da notare in questo brano è che, contrariamente ad altri peccatori e ad altri momenti di misericordia, qui non c’è nemmeno un gesto di pentimento o una richiesta di perdono. Questo sottolinea il grado ancora più grande di misericordia di Gesù.

Il fatto poi che fosse stata portata da Lui da SCRIBI E FARISEI… PER METTERLO ALLA PROVA E AVERE MOTIVO DI ACCUSARLO, oltre che a rendere ancora più drammatica la scena ci fa cogliere ancora di più il senso d’amore e di accoglienza che Gesù ha verso l’umanità, non fuggendo dalla trappola, ma proponendo una via d’uscita non solo e non tanto per se stesso, quanto per i suoi stessi accusatori che sono portati a fare un serio “esame di coscienza” e a riconoscersi essi pure peccatori e bisognosi di quel perdono che avevano dimenticato di applicare a quella donna, per la DUREZZA DEL LORO CUORE.

Gesù è l’unico che possa davvero vivere fino in fondo la 3^ opera di Misericordia spirituale, “ammonire i peccatori”. Ma proprio per questo fatto, perché Lui questo lo fa per noi, per me, ecco che diventa una strada percorribile, con tantissima umiltà, anche da me, da noi. E’ una strada necessaria perché se sono toccato dall’amore buono e misericordioso di Dio non posso restare indifferente al fratello che è ancora prigioniero del male, del peccato, dei suoi limiti. Non posso non desiderare che, come me, sia toccato dall’amore misericordioso di Dio, di Gesù. Non possa fare anche lui l’esperienza di essere amato, accolto, perdonato. Dovrebbe esserci un fuoco d’amore dentro di noi che ci fa ardere perché anche i fratelli ne sentano il calore e ne vedano la luce. Non per merito nostro ma per un perdono, un “super dono” che abbiamo ricevuto…

“Ammonire i peccatori” non è facile. E’ sempre più facile accusare. Non è facile intanto perché occorre essere noi senza colpa e non lo siamo. Non è facile poi perché dire il peccato di un fratello significa prendere sulle proprie spalle quel fratello, significa non abbandonarlo, significa fare fatica con e per lui…

“Ammonire i peccatori” significa poi aver il coraggio, come dice il profeta Isaia nella prima lettura, di NON RICORDARE PIU’ LE COSE PASSATE… significa vedere le COSE NUOVE che fa il Signore. Quando ci lasciamo perdonare dal Signore diventiamo “persone nuove”. Uno che si mette nelle condizioni umili di poter ammonire i peccatori, la fa perché riesce a “vedere” prima le cose nuove e belle che da quella persona possono venire fuori. E con coraggio la aiuta a mettersi nelle mani e nel cuore di Dio per diventare davvero nuova.

Non PIETRE, ma PERDONO dobbiamo “tirare” alle persone, forti del perdono che noi per primi abbiamo ricevuto da Dio.

Se tutti, se tanti agissero così, mettessero al primo posto la preoccupazione ci “ammonire i peccatori” veramente, cristiananamente, evangelicamente, davvero si innescherebbe un circolo virtuoso che renderebbe miglio il mondo.

Intanto iniziamo noi: buttiamo via le PIETRE del giudizio, dell’indifferenza, dell’invidia, del risentimento, della cattiveria, dell’ingordigia, e chi più ne ha più ne metta. Buttiamo via le PIETRE  dei nostri peccati e aiutiamo le altre persone a fare altrettanto.

Il nostro cuore non sarà più DURO COME LA PIETRA, è il DITO DI GESU’ potrà scriverci parole d’amore che faranno bene a noi e faranno bene alle persone che ci incontrano. La nostra vita diventerà migliore e così la loro.

E comincerà la Pasqua e sarà sempre Pasqua, cioè vita nuova per tutti.