Omelia 10 aprile 2016

3^ TP/C (Pesca miracolosa) 10/4/2016

IL RISORTO CAMBIA LA VITA

L’ultimo capitolo del Vangelo di Giovanni che abbiamo letto ci restituisce uno spaccato dei primi passi dei discepoli dopo la Pasqua che ci assomiglia molto. C’è una certa MALINCONIA nel vedere i discepoli che tornano a casa, alla vecchia occupazione, IO VADO A PESCARE suggerisce PIETRO e gli altri accettano: VENIAMO ANCHE NOI, a cui si aggiunge l’amara constatazione che QUELLA NOTTE NON PRESERO NULLA. Quante volte la nostra vita cristiana assomiglia a questi versetti: un po’ stanca e ripiegata su se stessa, sulle solite cose, quelle che si fanno sempre, quelle che conosciamo bene, ma che in fondo sono sterili, sono prive della forza dirompente del Cristo risorto. La gioia della Pasqua sembra passare in fretta e la vita si riprende il suo tran tran quotidiano…

Ma il Vangelo non si ferma qui.

GESU’, ALL’ALBA, STETTE SULLA RIVA. Gesù non è lontano. Gesù li sta aspettando. Gesù non è nella malinconia, nella vecchia vita, è un po’ più avanti e attende, ci aspetta, è paziente, ma anche promettente. Potremo chiederci subito: dove mi sta aspettano Gesù? Qual è la riva dove lo devo con pazienza cercare? (un collega di lavoro? Una certa situazione in famiglia? Un momento di preghiera?).

I DISCEPOLI NON SI ERANO ACCORTI CHE ERA GESU’. Quante volte anche a noi capita di non riconoscerlo. Quante volte lo cerchiamo e non lo vediamo li davanti a noi. Forse è perché siamo troppo occupati a pensare a noi stessi, alle nostre sicurezze, alle solite cose (questo sono la barca, la rete, il lavoro ripreso, le solite amicizie che troviamo nel Vangelo: il vecchio della vita dei discepoli: quali le mie?).

GETTATE LA RETE DALLA PARTE DESTRA E TROVERETE… Gesù invita a rinnovare la nostra vita. Non sconvolgerla ma rinnovarla… Ributtare la rete alla fine della notte e dalla parte destra sono indicazioni che dicono di andare oltre i soliti steccati o le solite certezze. Sapremo farlo anche noi nella nostra vita e nella nostra parrocchia, nei nostri modi di fare o di pensare? O ci ripieghiamo nelle solite cose, le solite lamentazioni e così i soliti pochi pesci?

E’ IL SIGNORE. Dice Giovanni! E qui c’è una svolta.

Da una parte la PACE, già promessa dal Risorto. La pace insieme alla gioia rappresentate da quel FUOCO DI BRACE CON DEL PESCE SOPRA dove Gesù li invita a sedersi, a stare con lui, a godersi quel momento e lo fa ripetendo gesti eucaristici (PRESE IL PANE E LO DIEDE LORO) quasi a ricordare dove lo potranno trovare sempre. Anche per noi c’è una promessa di felicità, di pace, di gioia nello stare con Gesù, nel cercare Lui, nell’aprire gli occhi e scoprirlo presente nella nostra vita.

Dall’altra il COMPITO, sintetizzato da quel SEGUIMI detto a PIETRO dopo quel bellissimo dialogo basato sull’amore, un amore che Gesù metta all’altezza di Pietro, quasi accontentandosi dopo che gli aveva chiesto per due volte MI AMI, la terza volta si accontenta del MI VUOI BENE? Vogliamo bene al Signore? Anche se, come Pietro siamo peccatori, Gesù risorto non smette di venirci a cercare con tenacia e pazienza, non smette di credere in noi, di rilanciare, di scommettere e ci coinvolge, ci propone un compito, un cammino, un progetto. SEGUIMI. Dove siamo chiamati a seguire Gesù? Dove saremo chiamati a farlo? Quale è la nostra VOCAZIONE, la nostra chiamata?

Tu ragazzo o ragazza, cosa ti piacerebbe fare da grande? Cosa pensi che il Signore ti chiederà?

E tu giovane? Stai guardando il tuo cuore per capire cosa lo fa battere forte? Forse la prospettiva dell’amore di coppia? Diventare famiglia condividendo la vita con un’altra persona? Diventare padre e madre? Oppure la prospettiva di un amore di consacrazione? Donare tutta la vita a Dio e ai fratelli, come prete, come missionaria, come suora o persona consacrata in una delle tante forme?

E voi adulti? Sposati o non sposati? State vivendo con fedeltà la vocazione che Dio vi ha affidato? Come sposi, come genitori, come persone consacrate o semplicemente come battezzati che si dedicano alla vita con slancio e passione?

E voi anziani? Magari nella vedovanza, nella malattia, nella fatica di una perseveranza: State vivendo la perseveranza di un cammino lungo senza cedere alla tentazione del pessimismo, del logorio della vita, della rassegnazione?

Ognuno è li, su quella spiaggia, con Gesù. Per ognuno Gesù prepara quel banchetto e a ognuno, sempre, Gesù chiede: Mi ami tu? Mi voi bene? E noi cosa rispondiamo oggi?