Omelia 1° novembre 2017

FESTA DI TUTTI I SANTI – 2017

ATTESI DALL’ABBRACCIO DEL PADRE

La prima lettura, tratta dal libro dell’Apocalisse, mi colpisce sempre perché usa queste immagini grandiose e a volte un po’ inquietanti. Una di queste è il famoso numero dei salvati, coloro che portano il SEGNO, che sono: 144.000.

Due sono le cose che mi colpiscono: il numero, decisamente basso (in confronto all’umanità) e quindi preoccupante. Ci sarà posto per me? Il segno dice appartenenza, privilegio. Sarò tra i fortunati?

Poi però mi ricordo che questo è un modo di dire, si chiama, un “genere letterario” attraverso cui il Signore ci vuol far capire alcune cose, il loro PERCHE’ E’ COSI’ e non il loro COME SARA’ ESATTAMENTE.

E allora il NUMERO non dice esclusione, ma esattamente il contrario: 144.000 è esattamente 12x12x1000. 12 è il numero delle tribù di Israele, e anche il numero degli apostoli, 1000 è un numero che indica qualcosa di grande, tendente all’infinito.

E allora ecco una prima BUONA NOTIZIA: i SANTI, quelli che oggi celebriamo, coloro che Dio ha accolto, sta accogliendo e accoglierà per sempre nel suo grande abbraccio, perché il Paradiso, come ha ricordato recentemente Papa Francesco, è il grande abbraccio di Dio, i SANTI, dicevo, sono cosi: sono tanti, siamo tendenzialmente tutti. Nel desiderio di Dio certamente tutti.

Resta vero che comunque il SEGNO indica anche una esclusione, il NUMERO, per quanto perfetto e grande, indica un limite.

Allora possiamo chiederci quale sia il SEGNO che permette di essere accolti, abbracciati, e quindi, nel caso della sua mancanza indichi esclusione, essere tagliati fuori.

Innanzitutto i SEGNATI portano una VESTE BIANCA. E’ il simbolo della purezza, dell’assenza di male, è un simbolo battesimale. Che i segnati siano i BATTEZZATI? Certamente si, ma non in modo esclusivo. Abbiamo battezzati che fanno il male (Hitler e Mussolini erano battezzati, probabilmente anche Stalin lo era) e abbiamo persone non battezzate che fanno il bene (Ghandi ad esempio, oppure il Dalai Lama…). Non è solo questo il SEGNO, c’è di più.

Quelle vesti sono CANDIDE PERCHE’ LAVATE NEL SANGUE DELL’AGNELLO. E’ un chiaro riferimento a GESU’ MORTO IN CROCE, agnello pasquale.

Cosa fa e cosa dice GESU’ MORTO IN CROCE? Dice amore, vive l’amore più grande, donare la vita, non per qualcuno ma per TUTTI, anche per quelli che lo uccidono. Ecco allora la direzione giusta, la SECONDA BUONA NOTIZIA, il significato completo: quello è il SEGNO DELL’AMORE. Chi ama è segnato e potrà essere abbracciato dal Padre celeste, potrà entrare in Paradiso, diventerà, o come mi piace dire – ritornerà Santo, di quella Santità che è innanzitutto un dono di Dio.

E il Battesimo? E’ un segno ulteriore, un dono ulteriore, ma anche una responsabilità ulteriore. Come tutti i SACRAMENTI è un aiuto ma anche un compito, non è una magia automatica, ma anche una responsabilità.

In questa direzione va anche la seconda lettura, San Giovanni: QUALE GRANDE AMORE CI HA DATO IL PADRE PER ESSERE CHIAMATI FIGLI DI DIO E LO SIAMO REALMENTE.

Dove c’è l’AMORE siamo figli di Dio e i figli vengono abbracciati dal Padre. Dove c’è l’amore c’è la santità, c’è il Paradiso.

E così capiamo anche quella pagina bellissima del Vangelo di MATTEO, le BEATITUDINI, dove ad essere felici, santi, beati, appunto, sono coloro che vivendo l’amore e vivendo d’amore non si preoccuperanno di essere ricchi, di essere potenti, di essere sempre sorridenti, di avere sempre ragione, di essere duri con il prossimo, di avere sempre l’ultima parola, ecc…

Chi vive l’amore perché ha ricevuto l’Amore di Dio, non si preoccupa più di stare bene o male in questa vita, di essere felice a tutti i costi adesso, di essere sempre al massimo qui, ma è in cammino, sa che quello che conta è la meta, l’abbraccio.

I SANTI canonizzati a Roma lo sapevano bene e si vedeva che lo sapevano. Gli altri Santi, battezzati o non battezzati, quelli nascosti vicino a casa tua, nell’appartamento accanto, loro magari non lo sanno, non si mettono in mostra, ma camminano decisamente in quella direzione.

Possiamo noi essere con loro e come loro. Il Padre ci aspetta…